1078. Benedire è un’azione divina che dà la vita e di cui il Padre è la sorgente. La sua benedizione è insieme parola e dono (bene-dictio, eu-logia). Riferito all’uomo questo termine significa l’adorazione e la consegna di sé al proprio Creatore nell’azione di ringraziamento.
1079 Dall’inizio alla fine dei tempi tutta l’opera di Dio è benedizione. Dal poema liturgico della prima creazione ai cantici della Gerusalemme celeste gli autori ispirati annunziano il disegno della salvezza come una immensa benedizione divina.
1080 In principio, Dio benedice gli esseri viventi, specialmente l’uomo e la donna. L’alleanza con Noè e con tutti gli esseri animati rinnova questa benedizione di fecondità, nonostante il peccato dell’uomo, a causa del quale il suolo è « maledetto ». Ma è a partire da Abramo che la benedizione divina penetra la storia degli uomini, che andava verso la morte, per farla ritornare alla vita, alla sua sorgente: grazie alla fede del « padre dei credenti » che accoglie la benedizione, si inaugura la storia della salvezza.
1081 Le benedizioni divine si manifestano in eventi mirabili e salvifici: la nascita di Isacco, l’uscita dall’Egitto (Pasqua ed Esodo), il dono della Terra promessa, l’elezione di Davide, la presenza di Dio nel Tempio, l’esilio purificatore e il ritorno del « piccolo resto ». La Legge, i profeti e i salmi, che tessono la liturgia del popolo eletto, ricordano queste benedizioni divine e nello stesso tempo rispondono ad esse con le benedizioni di lode e di rendimento di grazie.
1082 Nella liturgia della Chiesa la benedizione divina è pienamente rivelata e comunicata: il Padre è riconosciuto e adorato come la sorgente e il termine di tutte le benedizioni della creazione e della salvezza; nel suo Verbo, incarnato, morto e risorto per noi, egli ci colma delle sue benedizioni, e per il suo verbo effonde nei nostri cuori il dono che racchiude tutti i doni: lo Spirito Santo.
1669 I sacramentali derivano dal sacerdozio battesimale: ogni battezzato è chiamato ad essere una benedizione ( Gen 12,2) e a benedire (Lk 6,28; Rom 12,14; Petr 3,9). Per questo anche i laici possono presiedere alcune benedizioni (SC 79;CIC,can 1168).Piu una benedizione riguarda la vita ecclesiale e sacramentale, più la sua presidenza è riservata al ministro ordinato (Vescovo, presbiteri o diaconi) (Ben 16;18).